Ripristino di praterie di alta quota mediante sfalci, un progetto in collaborazione con la Riserva di caccia di Monteaperta, il servizio su TGR FVG
Oggi con le insegnanti della scuola dell'infanzia di Plaino ci siamo inventati una cosa divertente, un'intervista a un'ape, che ha descritto la sua giornata ai bambini attraverso i microfoni della loro radio, che utilizzano per le attività didattiche a distanza. Un grande grazie alle maestre, che mi hanno coinvolto in questa esperienza, e un abbraccio a tutti i bimbi!
A loro e a tutti voi regaliamo un piccolo fumetto creato per l'occasione! guarda il fumetto
Era un po' che volevo costruire un modellino di una salina e finalmente mi sono decisa. Mi sono ispirata alle saline di Trapani, che purtroppo non ho ancora visitato di persona. Nelle saline viene sfruttata l'evaporazione dell'acqua di mare per ottenere la cristallizzazione del sale marino, prevalentemente composto da cloruro di sodio. Per vedere questo fenomeno a casa basta far evaporare un po' di acqua salata in un piatto. Ma ricostruire una salina con un po' di particolari è più divertente :-)
Occorrente: -una vaschetta bassa e piatta -colla a caldo -ghiaino (io ho usato quello per acquari) I fenicotteri e il mulino forse sono accessori non indispensabili. In ogni caso, i fenicotteri sono plastificati e incollati con la colla a caldo e il mulino è semplicemente un vasetto capovolto e dipinto. Con la colla a caldo creare le barriere che delimitano i bacini, ricoprendola di ghiaino prima che solidifichi, conviene fare più strati. L'acqua di mare ha una concentrazione di sale di circa 35g/l, per fare una salina come si deve ricreiamola con la giusta concentrazione. Riempire la vaschetta con l'acqua salata e ... aspettare. Una bella giornata di sole aiuta. Vedremo formarsi i cristalli di sale dalla soluzione soprasatura, fino alla completa evaporazione dell'acqua. Dal 2009 ad oggi 2as4nature è cresciuta. Sono cresciute le nostre esperienze, aumentate le nostre conoscenze e abbiamo ampliato i nostri interessi e ambiti di attività. Siamo orgogliose di condividere il nostro nuovo logo, che vuole sottolineare il nostro impegno verso una attività sempre più professionale. L'aspetto evoluto del nostro gufetto è opera di Sara Perico. Grazie Sara!
as4lessplastic in collaborazione con MoreClayLessPlastic, per una serata sul tema della plastica: la sua storia, la sua evoluzione, la sua relazione con l'ambiente, le alternative.
Io non odio la plastica. A dire il vero, a me la plastica piace. Mi piace la sua consistenza e i suoi colori. mi piace il modo in cui ha migliorato un sacco di cose, dall'igiene e sicurezza alimentare, alla praticità di non rompersi. Quello che non sopporto è che venga sprecata. In un mondo ideale la produzione, l'uso e il riciclo sono anelli della medesima catena. Noi come singoli siamo determinanti nel far sì che il riciclo non diventi l'anello debole. Se a una persona cade una bottiglia, non succede niente. Se a dieci persone cade una bottiglia a testa, abbiamo dieci bottiglie in giro. Se a ogni persona del mondo cade una sola volta nella vita una bottiglia abbiamo sette miliardi e mezzo di bottiglie in giro.
Cosa significa per me sostenibilità? E' una domanda che mi pongo spesso. Penso che sostenibilità ambientale di una nostra azione, o scelta, dovrebbe coincidere con il maggiore beneficio (per noi) unito al minore impatto (per l'ambiente). Ovviamente questa visione lascia spazio a una quantità enorme di sfumature e interpretazioni. A me pesa molto non poter muovermi con la macchina, mentre quasi mi diverto a differenziare i rifiuti e produrne sempre meno, per non parlare del tempo che (perdo) impiego nel leggere le etichette per qualsiasi banale acquisto alimentare soppesando ingredienti e luoghi di produzione. Per molti miei amici invece la differenziata è un peso e molto finisce nel secco, ma fanno chilometri a piedi o in bici. Insomma, ognuno di noi ha una diversa sensibilità nei confronti delle varie sfaccettature che l'impatto ambientale delle nostre azioni può avere. Ne segue che io sarò poco sostenibile nei miei spostamenti, ma meno impattante della media nella produzione di rifiuti. Altri produrranno meno CO2 da combustione di carburante, ma riempiranno discariche. Chi ha ragione? O chi ha meno torto? Io ritengo che anche nel considerare quanto essere sostenibili dobbiamo considerare la sostenibilità dell'essere sostenibili. Le scelte, virtuose, devono portare a comportamenti spontanei che ci gratificano, non a un colpevole obbligo. In tal modo il nostro essere sostenibili non è per noi un peso. Capiamo quali sono i nostri limiti, e quelli degli altri, e realizziamo che spesso diverse attitudini si compensano.
Il nostro compito quindi è di fornire conoscenza , come strumento per veicolare le proprie scelte in funzione delle singole sensibilità e attitudini. Vi presento Wild Mind. Un contenitore di esperienze in natura, di 2as4nature. Non sono laboratori, non sono visite guidate. L'ambiente naturale è il dove. Il trasferimento delle nostre conoscenze e sensibilità è il cosa. Wild è il come.
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October 2021
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